giovedì 24 aprile 2014

Persone a rischio durante e successivamente le fasi del tatuaggio

I diabetici hanno problemi di alimentazione cellulare per cui queste non svolgono adeguatamente le loro funzioni e sono soggetti ad ulcera diabetica, per cui il tatuaggio è da evitare.

Gli emofiliaci  hanno problemi di coaugulazione quindi il tatuaggio è da evitare.

Gli epilettici, rischiano di avere una crisi durante il tatuaggio, anche qualora siano sotto farmaci, in quanto la loro è una malattia del sistema nervoso centrale e il tatuaggio va a stimolare i recettori.

Trapiantati, perché nella fase successiva al trapianto sono sotto terapia anticoaugulante e antiaggregante.

Portatori di peacemeaker, il campo elettromagnetico della macchinetta può interferire col loro dispositivo salvavita.

Persone in gravidanza o allattamento, causa allergie e perché anche in caso di infezione non possono ricorrere a nessun tipo di antibiotico.

Coloro che hanno allergie pertinenti, come a nickel (presente soprattutto nel pigmento rosso), vaselina, lattice, metalli vari.

Persone con psoriasi, si tratta di una malattia autoimmune che può essere legata allo stress fisico quindi comparire in zone esposte a traumi ed il tatuaggio va a creare un trauma e un'infiammazione alla pelle per cui anche in una zona dove non c'è psoriasi può crearsi ex novo.

Persone con vitiligine, una malattia autoimmune dei melanociti che muoiono o appaiono atrofizzati. Non si conosce il suo modo di reagire e in alcuni casi ha subito una espansione in seguito al tatuaggio.

Chi cicatrizza con cheloide.

Minorenni o persone in fase di sviluppo, sia perché alla ricerca della propria personalità e quindi con gusti molto variabili, sia perché a seguito della crescita i tessuti possono allungarsi e quindi compromettere il tatuaggio.

Chi fa uso di farmaci, è sempre consigliabile informare chi si tatua di non fare uso di medicinali nel periodo immediatamente precedente e immediatamente successivo alla seduta di tatuaggio. In particolare antibiotici e antinfiammatori che potrebbero andare a bloccare la normale infiammazione provocata dal tatuaggio.

Gli albini, in quanto la loro suscettibilità al dolore è aumentata e il loro dolore è migrante, il loro è infatti un problema legato alle terminazioni nervose.

Possono esserci poi delle imperfezioni della pelle che vanno valutate caso per caso:

Non si tatua sui nei.

Non si tatua sugli angiomi.

Sulle cicatrici si può tatuare ma solo post guarigione, la guarigione completa della cicatrice può richiedere anche diversi anni. Si può valutare il colore, una cicatrice rossa o rosastra non è ancora perfettamente guarita, si considera guarita invece una cicatrice che appare di un colore bianco tendente alla porcellana.

Le cicatrici da ustione invece sono completamente da evitare perché si tratta di zone della pelle completamente prive di collagene quindi la pelle tenderà a spaccarsi.

Persone che si possono invece tatuare: portatori di HIV e Epatiti. Non sarebbe giusto operare una discriminazione, dopotutto i sistemi igienici di sicurezza sono uguali per ogni cliente, inoltre difficilmente un cliente ammetterà di avere una malattia infettiva anche nel firmare il consenso informato per cui bisogna sempre partire dal presupposto che quella persona possa trasmetterci qualcosa.