venerdì 26 luglio 2013

mercoledì 17 luglio 2013

Mandala


Mandala significa cerchio o centro, ha una struttura che ricorda quella circolare e le sue parti possono essere disegnate e colorate a piacimento. Secondo la tradizione orientale il mandala è l'espressione grafica dell'universo, è la ruota della vita, sorge dal centro per tendere all'esterno e, contemporaneamente, ritorna verso l'interno.

Il mandala è un elemento fondamentale per la vita di tutti, il suo utilizzo porta ad integrare quanto ancora necessita per un generale e profiquo stato di benessere. Ogni mandala è diverso e può avere una finalità diversa come:
- accettare i cambiamenti
- accettare il dolore
- ammettere i propri desideri
- divenire attivi
- avere fiducia in sé
- prendere coraggio
- rifornirsi di energia.

Per usufruirne bisogna scegliere un posto tranquillo e un momento della giornata in cui poter stare soli, liberare la mente e concentrarsi sugli atti di inspirazione ed espirazione. Si può prendere un disegno già fatto oppure disegnarlo. Tutto deve essere molto naturale e non ci deve essere nulla di forzato. Prendendo le matite e i colori si comincia a delineare e colorare il mandala ponendo la propria attenzione sui colori e le linee che si stanno seguendo. All'interno possono essere posti dei numeri che solo all'apparenza possono sembrare casuali, all'interno del mandala infatti nulla, dai colori alle linee, è casuale.

Gli elementi base del mandala sono il cerchio e il quadrato.
Il cerchio infatti simboleggia la perfezione spirituale, quindi la coscienza, la vita, la morte e la rinascita. Disegnarlo permette di evocare le parti conflittuali di ognuno e aiuta a contenerle. Evoca anche il concetto di utero materno e quindi di protezione. E' simbolicamente antichissimo e onnipresente: i nidi degli uccelli, la luna, il circolo delle stagioni. Ad esso le popolazioni di tutto il mondo si sono ispirate: le tende indiane hanno forma circolare e erano disposte in circolo, il cordone di difesa che circondava le città, nelle pratiche magiche, nei manufatti che si credevano dotati della possibilità di infondere coraggio (braccialetti, collane, cinture, corone), in numerose danze popolari.
Il quadrato invece è simbolo di armonia e perfezione materiale. Le sue rette rievocano concetti come razionalità, concretezza, prontezza e desiderio di riuscire. Rappresenta gli ambienti, gli individui e le situazioni che circondano ognuno.
Altre figure non meno importanti sono il triangolo, che rappresenta dinamismo e direzione oltre alla dualità maschio-femmina che è in ognuno; il punto, che è l'origine; la croce, che richiama la forma dell'albero ed è il collegamento tra mondo spirituale e materiale; la stella, simbolo di guida celeste; la spirale, che è il contatto con le energie creative presenti negli strati più profondi della psiche.

I numeri invece hanno questi significati: 1, l'individuo o l'attivazione di un ricordo; 2, gli opposti, come unione o come contrapposizione; 3, l'armonia nella creazione, la vitalità e l'energia, la spinta ad agire; 4, l'equilibrio e la forza; 5, il corpo fisico; 6, creatività, completamento di un progetto; 7, compimento di una fase della vita.

Anche i colori hanno in sé un valore ma va considerata anche la loro disposizione. Al centro si tende ad esprimere il concetto più importante. Nel cerchio più esterno si manifesta la propria immagine così come viene presentata agli altri. Nella metà superiore si hanni i propri processi consci, nella metà inferiore quelli inconsci. Per quanto riguarda il significato dei colori nel mandala: il nero, sentimenti di perdita e depressione; il bianco, sia se lasciato senza colore sia che la tonalità sia stesa sul foglio, rappresenta qualcosa che viene nascosto o tralasciato oppure l'essere pronti ad un cambiamento; il rosso, vitalità o distruttività; l'arancione, volontà di riuscire in uno scopo; il giallo, consapevolezza; il verde, attività di supporto; il blu, maternità; l'indaco, lato oscuro dell'anima, non necessariamente negativo; il violetto, creatività ed emozionalità.

In Tibet è chiamato anche Yantra ed è utilizzato come mezzo di meditazione poiché facilita la concentrazione, esso riveste un'importante elemento sia nel Buddhismo che nell'Hinduismo. Tuttavia compare un po' in tutte le culture e in tutti i tempi. Il più antico sembra essere la "ruota solare" paleolitica scoperta nell'Africa del sud. Mandala cristiani si trovano fin dal primo Medioevo e incorporano la figura di Cristo nel centro ed i quattro evangelisti sui punti cardinali. In India esiste una danza del mandala che è molto simile ad un girotondo con una persona che chiede cure al centro del cerchio. Lo spicoanalista Jung lo ha inglobato nel suo studio della personalità umana. Secondo Jung infatti durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni.

Nei sogni il mandala ha una valenza archetipica volta a rappresentare il Sé, il nucleo vitale e l'essenza individuale. Dimostra che esiste un centro e una periferia della propria personalità. E' molto raro che appaia nella sua forma geometrica con colori ordinati, più frequentemente emerge attraverso immagini come l'uovo, la ragnatela, il cerchio, l'uroborus, il fiore di loto. Secondo Jung il mandala è una rappresentazione simbolica della psiche umana nella sua complessità, varietà e dinamismo, un tentativo della psiche stessa di dare forma all'informe, struttura al caos. Esso ispira serenità e la sensazione che la vita abbia ritrovato senso, ciò anche quando compare nei sogni. Esso da un segnale di integrità e della possibilità di superare le difficoltà. Stesso discorso quando compare spontaneamente nelle fantasie o nei disegni liberi che un paziente sotto analisi.

Sempre secondo Jung il mandala fa parte di quei contenuti e prodotti simbolici che appaiono universalmente in tutti gli uomini al di là delle differenti culture, cosicché essi sono da ricercare nella struttura fisica e mentale degli individui stessi. Ciò sembra dovuto ad una serie di rappresentazioni che non avrebbero origine dalle esperienze personali bensì da sorgenti e strati mentali molto più arcaici, da esperienze della razza umana e dei nostri antenati primitivi. Viene quindi a crearsi una sorta di inconscio collettivo che è retto appunto da archetipi, cioè funzioni innate presenti in tutti gli esseri umani che, accingendo agli stimoli esterni, creano immagini dotate di forza e di significato specifico. L'inconscio collettivo viene ad essere un deposito di esperienze ataviche compiute da innumerevoli milioni di anni e le immagini che ne derivano sono considerate più antiche, universali e profonde dell'umanità stessa.