Segnare ed energizzare il corpo e lo spirito attraverso la pratica
del tatuaggio e del piercing è una pratica che può essere fatta risalire
all'alba dei tempi. Si tratta di un istinto a cui tutte le popolazioni
tribali hanno risposto celebrando riti di passaggio che coinvolgevano
fortemente sia l'aspetto fisico che mentale e che segnavano
indelebilmente l'abbandono di una fase della vita e l'ingresso in
un'altra. Le prime culture in Cina, Egitto, Roma, Messico e nelle isole
del Pacifico erano consapevoli che stimolare l'energia corporea
attraverso la penetrazione della pelle avrebbe influenzato la salute
fisica, così come adornare il corpo con iscrizioni permanenti avrebbe
favorito la connessione dell'uomo alla sua essenza spirituale, una dote
per i giovani che accedevano alla società adulta, per le donne pronte a
scegliere il proprio compagno e persino per gli infanti.
Nelle
società attuali non esistono più veri e propri riti di passaggio, il che
porta sovente a crisi personali e di identità, a dubbi riguardo il
proprio presente e il proprio futuro. Spesso decidere individualmente di
apporsi una modifica costituisce un voler riacquistare l'energia che
può venire da certe antiche pratiche ma, nelle società moderne, prima di
procedere con un tatuaggio o un piercing è sempre il caso di chiarire
le proprie intenzioni. Bisogna considerare che presto o tardi quello che
si andrà ad incidere con un tatuaggio non sarà più alla moda e che
determinati tipi di ornamenti potranno causare il giudizio altrui.
Bisogna considerare che tutto quanto legato alla body art è specchio di
quello che siamo dentro, riflette chi crediamo di essere e cosa vogliamo
che il mondo sappia di noi. Bisogna fare i conti con diversi stereotipi
che, a seconda della cultura imperante, vedono la persona modificata
più o meno sotto una cattiva luce. Accade spesso che diverse persone
interagiscano con la persona modificata, in senso positivo o negativo.
Ci sono individui che si oppongono a tutto quanto non è strettamente
stereotipato e poco aperti a qualsiasi forma di cambiamento, ma ci sono
anche coloro che subiscono il fascino della modificazione corporea e che
spesso chiedono informazioni in proposito, non è per niente raro ad
esempio finire a parlare dei propri tatuaggi, sia già fatti che ancora
da progettare. In un certo qual senso l'iscrizione corporea e il
piercing rappresentano aperture verso il mondo e verso gli altri, una
doppia strada di comunicazione che rende le interazioni più intense, più
profonde, pertanto decidere di modificarsi rappresenta una presa di
coscienza e di responsabilità verso se stessi ma anche verso gli altri,
cosa che a maggior ragione vale per coloro che si fanno carico di
operare lavorativamente e per passione in questo ambito.
Secoli
fa i medici di origine cinese hanno mappato i meridiani corporei per
perfezionare tecniche di agopuntura volte a trattare e curare varie
malattie. Lungo queste linee viaggerebbe l'energia personale e i fori
rappresentano accessi alla riserva energetica fisica che può essere
stimolata o sedata per condurre ad una situazione di benessere. Così
come nell'agopuntura, apporre un piercing in un punto o in un altro può
portare benefici o meno. Quando un punto del corpo è perforato viene
attivato un impulso elettrico che si dirige verso un'area specifica del
cervello, un flusso di energia che può avere diversi tipi di influsso.
Diventare un esperto in questo campo richiede anni di studio e
formazione e, di tutti gli artisti corporei che si dedicano al piercing,
solo una piccolissima parte ha idea delle ripercussioni che un
ornamento mal posizionato potrà avere. Il punto centrale dei lobi, ad
esempio, corrisponde agli occhi, molto vicini al centro del lobo ci sono
punti che influenzano il mal di denti e le tonsille mentre, sul bordo
esterno del lobo, troviamo un punto associato alla memoria. Oltre a
questi esistono solo sull'orecchio altri 200 punti mappati
dall'agopuntura classica che vanno a costituire uno schema completo del
corpo.
Anche per quanto riguarda il tatuaggio ci sono diverse
questioni da tenere in considerazione. Il tatuaggio attuale trae spunto
da diverse culture, sia antiche che moderne. Culture che si sono fuse
secondo diversi influssi e quando si decide per un'iscrizione permanente
sarebbe meglio valutare cosa l'immagine scelta ha rappresentato
nell'arco della storia, in particolare se si trae spunto in todo da
un'altra cultura come quella orientale o quella maori. Per simboli
comuni ci si accorgerà che nell'arco dei secoli sono stati di volta in
volta utilizzati come emblemi positivi o negativi. Si pensi alla
svastica. Si tratta di uno dei simboli più antichi che la storia umana
possa ricordare e si ritrova trasversalmente in ogni cultura. Uno dei
tanti danni fatti dal nazismo è stato distruggere questo simbolo e
rivestirlo di una connotazione negativa. Nell'arco degli ultimi decenni
però, soprattutto ad opera di alcune persone disposte a vincere il
pregiudizio, questo simbolo sta ritornando sulla pelle, ma ciò non può
prescindere da tutte le fasi storiche che ha attraversato. Così come per
altri simboli ed iconografie qualcuno potrà sentirsene turbato, potrà
bollare la persona che lo porta secondo quanto conosce della simbologia e
il suo atteggiamento può potenzialmente anche rivelarsi erroneamente
negativo. Quindi alcuni simboli si rivelano più "pesanti" da portare di
altri, ci si può ritrovare spesso a dare spiegazioni, anche quando non
si vorrebbe o non se ne ha voglia.
Altro elemento da considerare è
che, se si opta per un simbolo identificativo di un periodo storico,
una persona, un trend, questo trascorrerà mentre il tatuaggio resterà
potenzialmente per tutta la vita (e anche oltre), a meno che non si
ricorra alla rimozione. Spesso si ritiene di voler ricordare per sempre
un qualcosa che ci è accaduto, ma bisogna anche guardare avanti e capire
se siamo il tipo di persona che sono disposte a ricordarlo
costantemente senza che ciò turbi la nostra serenità. E' vero che la
pelle può rappresentare un libro su cui la nostra vita viene scritta, ma
è pur vero che c'è chi chiude definitivamente un capitolo per aprirne
altri, nuovi, e che il processo di rigenerazione del sé può richiedere
di procedere ad una nuova fase della vita completamente intonsi, sia
mentalmente sia fisicamente, almeno nelle intenzioni, è che un ricordo
che oggi ci sembra piacevole, meritevole di essere portato con sé per
sempre, potrebbe un giorno rattristarci e tediarci. Bisogna quindi avere
rispetto per sé, per gli altri e per le pratiche corporee, scavare in
profondità nei propri pensieri per capire cosa portare in superficie.
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