giovedì 4 luglio 2013

Simboli

Una raccolta di simboli vari che si prestano al tatuaggio.


Croce
 
La croce è la base dei simboli di orientamento. Tre sono i tipi di orientamento: del soggetto in base a se stesso, del soggetto in base ai punti cardinali terrestri, del soggetto in rapporto ai punti cardinali celesti. La concordanza di questi tre orientamenti pone il soggetto in consonanza col trascendente.
La croce ha anche funzione di sintesi, di misura, di mediazione e di comunicazione perché in essa si congiungono Cielo e Terra, Tempo e Spazio. Avendo una potenza sia centrifuga che centripeta in essa trovano equilibrio sia la diffusione e l'emanazione che il raccoglimento e la ricapitolazione.
Il Cristianesimo ha raccolto un simbolo ben più antico e lo ha arricchito di un nuovo simbolismo. Essa infatti diviene il Crocefisso, il Cristo, il Verbo, la seconda persona della Trinità. Leggenda vuole che la croce provenga dall'albero nato sulla tomba di Adamo.


Occhio

Esistono diversi tipi di rappresentazione dell'occhio come simbolo.

L'occhio di Horus ha avuto grande diffusione nella civiltà egizia e rappresenta la prosperità, il potere regale e la buona salute. Venne ampiamente usato in ambito religioso e magico, essendo legato al concetto di integrità e di protezione fisica. Come amuleto veniva posto nei bendaggi che avvolgevano il corpo dei defunti in quanto simbolo di rigenerazione. Era anche disegnato sulle navi e sui muri delle case a protezione.
Secondo la mitologia egizia Horus volle vendicare l'uccisione del padre da parte di Seth, ma nello scontro perse un occhio, il sinistro, che il dio malvagio divise in 63 parti. Il dio della giustizia Thot glielo ricostituì aggiungendovi la sessantaquattresima parte.
In riferimento a ciò l'occhio di Horus serviva in matematica per scrivere le frazioni aventi il 64 come denominatore comune. Infatti si ha che (1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 + 1/64) ridà 63/64 a cui va aggiunto l'ultimo frammento di 1/64 dovuto a Thot.


  



Se racchiuso in un triangolo, l'occhio assume un significato divino. Il triangolo infatti rappresenta il numero 3 che è la perfezione. Presso i cristiani col triangolo faceva esplicito riferimento alla Trinità mentre al suo centro, con l'occhio, si fa riferimento a Dio.
Una sua versione compare anche presso i Massoni e si rifà al concetto che ogni cosa il massone svolga nella sua vita sarà comunque sotto l'occhio del Grande Architetto dell'Universo.



La mano con l'occhio è uno dei simboli più antichi dell'umanità. Questo simbolo rappresenta il concetto di "Toccare equivale a vedere; vedere equivale a toccare", cioè alla relazione emotiva fra l'uomo e il mondo che lo circonda prima che intervenga la ragione.
E' un potente amuleto che scaccia il malocchio e contro le negatività. Viene dipinto sulle porte delle case come portafortuna.
Il numero cinque delle dita rappresenta in sé un numero sacro per la religione ebraica e musulmana, con l'occhio al centro viene chiamato "Mano di Fatima".
Fatima era la figlia del profeta Maometto, ad essa vengono riconosciuti numerosi miracoli, in particolar modo quando si recava in preghiera nel deserto, tanto forte era la sua fede che era in grado di stimolare la pioggia che ogni cosa faceva sbocciare. Un episodio della sua vita viene narrato in relazione a questo simbolo e si rifà ad un giorno in cui suo marito ritornò presso la loro dimora in compagnia di una concubina. Fatima, che era in cucina, si procurò una profonda bruciatura alla mano ma tale era il suo dolore interiore in quel momento che non se ne accorse. Durante la notte poi li spiò e quando vide che il marito baciava la nuova donna, una lacrima le scivolò giù dalle guance andandosi a posare sulla spalla del marito e facendogli capire cosa provava per lui al punto da fargli rinunciare alla nuova moglie.
In riferimento a questa leggenda le giovani donne arabe ed islamiche portano spesso pendenti con questo simbolo da cui traggono il dono della pazienza che porterà loro gioia, fortuna e ricchezza. 


Spirale

Secondo Jung la spirale è il simbolo della rivivificazione della vita attraverso il contatto con le energie creative e risananti che emergono dagli strati profondi della psiche. Si ritrova come componente in altre composizioni, vegetali con avvolgimenti, animali come nella conchiglia e in varie forme anatomiche umane, come le impronte digitali. In più nelle rappresentazioni del vento, dell'acqua, del fuoco. Essa rende manifesto il movimento circolare che si avvicina e si allontana da un punto centrale, mantiene e prolunga all'infinito questo movimento. E' una linea senza fine e rappresenta emanazione, estensione, sviluppo, continuità ciclica e progresso. Le spirali possono essere sinistrorse o destrorse. Le spirali tracciate in senso orario possono indicare qualcosa che sta emergendo alla coscienza, che sta iniziando un percorso di apertura verso l'esterno. Le spirali tracciate in senso antiorario, al contrario, suggeriscono una involuzione, un ritiro verso la parte più intima di sé e un calo di energia.
In Giappone i pellegrini procedono in salita attorno al monte Fuji. I musulmani girano intorno al santo dei santi alla Mecca. I Cristiani intonano inni percorrendo i labirinti a spirali sul pavimento delle cattedrali gotiche. In India si raffigura il serpente Kundalini avvolto in tre spire e mezzo attorno ad un punto alla base della spina dorsale. La spirale logaritmica, derivante matematicamente dalla sequenza di Fibonacci, è nascosta in ogni angolo della Terra: semi, fiori, frutti, animali, le ossa delle dita umane.


Serpente

Graficamente il serpente è una linea, una linea vivente che prende la forma di ciò che la circonda. Il suo simbolismo è duplice: da un lato la sessualità e l'incantamento, dall'altra la sottigliezza e l'astuzia. Il serpente passa attraverso la parte negativa del mondo e si rigenera, divenendo donatore di vita. Attraverso l'esuviazione (o muta) esso si rigenera, cresce, abbandona il passato e mostra una pelle più lucida e bella.
Presso gli egizi assumeva significato di magnificenza e rispetto: esso costituiva una parte del copricapo indossato dai sovrano e che riportavano l'effige dorata di un cobra eretto. Le civiltà precolombiane veneravano una divinità per metà uccello e per metà serpente, il dio Quetzalcóat, che rappresentava il connubio indissolubile tra il cielo e la terra, tra il naturale e il divino, tra bene e male.
Tra Induisti e Buddhisti ritroviamo il dragone, accentuazione della figura del serpente, che è simbolo propiziatore e utile ad allontanare gli influssi maligni, nato allo scopo di dare conforto alla popolazione ai tempi delle grandi invasioni. Tra i romani troviamo l'uso di allevare un serpente presso le abitazioni allo scopo di scongiurare la piaga dei roditori ed esso diviene divinità custode della medicina con Esculapio.
Presso i cristiani i rettili assunsero un'eccezione puramente negativa, a partire dal serpente tentatore fino ad arrivare alla serpe come rappresentazione di Satana, incarnazione quindi del 'nemico'.






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